Gli italiani sono in pericolo, truffatori all’attacco: “Una nuova frontiera”

Non c’è pace ormai per gli italiani, costretti a difendersi dai continui attacchi provenienti dal web.

Oggi più che mai il cittadino è consapevole di essere più che mai sotto attacco. Mai come in questo periodo l’incidenza e il rischio stesso causato da truffe provenienti dal web sono stati considerati a un livello tale. Quello che spesso manca, è la consapevolezza che il truffatore può raggiungere qualsiasi obiettivo travestendosi anche da falso impiegato di banca, per dirne una. Gli esperti si interrogano e mettono in guardia i cittadini. O almeno ci provano.

Banca truffe vittime
Eco di Milano

Le dinamiche di natura truffaldina provenienti dal web che spesso hanno abituato i cittadini italiani, oggi, possono in qualche modo considerarsi il passato. Il tutto in un contesto in cui le stesse dinamiche citate sono ancora all’ordine del giorno. In quel caso specifico la prevenzione e la reazione alla truffa stessa appaiono in qualche modo più realizzabili, discorso diverso invece rispetto a quelli che sono i nuovi sistemi, le nuove truffe orchestrate da malintenzionati senza scrupoli.

Al giorno d’oggi, l’approccio all’utente e lo sviluppo della stessa operazione truffaldina non avvengono sempre nelle modalità alle quali, in qualche modo, cosi come anticipato, il cittadino era abituato. La promessa di un vantaggio di natura economica, un premio da ricevere, il classico contenuto accattivante seguito dal link “gancio”, sempre pronto a guidare il malintenzionato all’interno della sfera privata del malcapitato di turno.

Oggi il tutto appare completamente diverso. La truffa si è evoluta, cosi come chiaramente si sono evoluti gli stessi artefici di precise dinamiche a discapito del prossimo. In questa fase, non c’è da stupirci nel ricevere la chiamata di un finto operatore bancario, che chiama dal numero stesso della banca e avverte di una problematica molto rischiosa per lo stesso cliente. Lo stesso cittadino a quel punto cede e si lascia guidare, di fatto, verso la sua stessa rovina.

In merito alla stessa questione presa in considerazione, interviene un addettoai lavori, per cosi dire. Parliamo di Gabriele Urzì, segretario provinciale Fabi Palermo ha cosi dichiarato: “Ormai è la nuova frontiera del crimine, che è diventata più pericolosa, anche se meno cruenta, del fenomeno delle rapine agli istituti di credito. Ormai è la nuova frontiera del crimine, che è diventata più pericolosa, anche se meno cruenta, del fenomeno delle rapine agli istituti di credito –  continua il responsabile Salute e Sicurezza Fabi Palermo – e ormai dalla mattina alla sera ci sono truffatori sempre più raffinati che ininterrottamente, utilizzando tutti gli accorgimenti messi a disposizione da raffinati criminali informatici, cercano, spesso riuscendoci, di svuotare i conti d’ignari malcapitati utenti”.

Gli italiani sono in pericolo, truffatori all’attacco: rimediare è possibile

L’aspetto spesso ignorato, in merito alla possibilità di essere truffati attraverso dinamiche provenienti dal web è quello che riguarda la possibilità degli stessi malintenzionati di confondere le acque alla vittima prescelta. Spingere il cittadino a preoccuparsi di un qualcosa che riguarda la realtà, e che sembra la realtà, mentre invece è solo ricostruzione artefatta di uno specifico contesto. In qualche modo l’innovazione, della stessa truffa, è tutta qui.

L’aspetto veramente preoccupante – continua Urzì – è che spesso le carte risultano in in giacenza alle poste (molte banche hanno un sistema che consente la tracciabilità) e, purtroppo le stesse non vengono più consegnate con raccomandata e assicurata. Solo indagini accurate possono stabilire se le carte sono state trafugate e/o con quali modalità e con quali sempre possibili connivenze”. Lo stesso Urzì, ricorda infine che non sempre le stesse banche riescono a tutelare pienamente i propri clienti in certi casi.

Occorre ricordare – conclude Urzì – che la banca non ci contatterà mai per chiederci password dispositive e/o codici di accesso al servizio di banca online. Quindi massima allerta e dubitare sempre di qualsiasi contatto telefonico che abbia queste caratteristiche. Ma il problema non si risolverà mai. Soprattutto se non si inizia una educazione digitale rivolta soprattutto alle fasce più deboli e più esposte a questi fenomeni criminosi. Si pensi agli anziani o a chi non ha una adeguata scolarizzazione ad esempio. Fasce di utenza che, non solo le banche, stanno mettendo in grande difficoltà: ci sono i nativi digitali e chi è nato quando non c’era nemmeno l’idea del computer. Crediamo che queste persone abbiano tutto il diritto di avere servizi tarati sul loro livello di conoscenze tecnologiche e informatiche”.

In questa fase, dunque, la prevenzione deve necessariamente passare nel fornire una maggiore consapevolezza allo stesso cittadino. Non basta essere coscienti del rischio generico di truffa. Bisogna informare gli utenti in merito alle sempre più evolute tecniche. Le modalità di approccio e soprattutto riguardo quello che un istituto di credito in genere fa o meno. Il tutto, relativamente a comunicazioni e quant’altro. Il rischio, oggi, è troppo alto. I cittadini vivono un vero e proprio attacco che a volte può addirittura rovinare la vita in modo irreversibile.

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