Pace fiscale 2023, come funziona e chi ne ha diritto: ecco cosa c’è da aspettarsi

Con l’arrivo del nuovo anno si potrà beneficiare della pace fiscale 2023. Ma come funziona e chi ne ha diritto? Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Anno nuovo pace fiscale nuova. Con l’arrivo del 2023 le famiglie italiane potranno beneficare di una nuova tregua con il Fisco. Ma come funziona e chi ne ha diritto? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Eco di Milano

Siamo ormai giunti alla fine del 2022 e fra qualche ora saluteremo questo anno per dare il benvenuto al nuovo. Un 2023 che, si spera, possa portare con sé una ventata di positività. Questo soprattutto considerando che giungiamo da un periodo storico particolarmente difficile segnato da tutta una serie di fattori che incidono pesantemente sulle nostre tasche.

Sempre più famiglie, purtroppo, riscontrano delle serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Se tutto questo non bastasse si temono le ripercussioni di eventuali debiti pregressi. Proprio per questo motivo il governo Meloni è pronto ad andare incontro alle esigenze dei cittadini attraverso una nuova tregua fiscale.

Nel corso del 2023, infatti, coloro che vantano debiti pregressi con il Fisco potranno beneficiare della pace fiscale. Ma chi ne ha diritto, come funziona e soprattutto cosa c’è da aspettarsi?  Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pace fiscale 2023, come funziona e chi ne ha diritto: tutto quello che c’è da sapere

Il governo Meloni ha approvato con la Manovra 2023 la nuova pace fiscale. Quest’ultima prevede la cancellazione delle cartelle fino al 2015 con importo inferiore a mille euro e rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel corso del 2022. Quest’ultimi senza aggravio di sanzioni e interessi per chi non ha potuto versare le tasse perché duramente colpito dalla crisi economica in corso.

Ma non solo, sempre stando alla Legge di Bilancio 2023 si ha diritto ad una mini sanzione del 5% sui debiti che ricadono nel biennio 2019-2020 e rateizzazione fino a cinque anni. La nuova pace fiscale, è bene sapere, farà il suo debutto a partire dal 31 gennaio 2023.

A tal proposito la stessa Premier Giorgia Meloni ha spiegato come “non esiste alcun condono ma solo operazioni vantaggiose per lo Stato”. Vengono “annullate le cartelle inferiori a 1000 euro e antecedenti al 2015. Per tutti gli altri si paga il dovuto con una maggiorazione unica del 3% e la rateizzazione“.

Pace fiscale 2023: cosa non rientra

A proposito della pace fiscale 2023 ricordiamo che vi sono alcuni tipi di debiti che non vi rientrano. Tra questi si annoverano multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Ma non solo, anche sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi inerenti ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali. Da non dimenticare poi i crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti per cui non è possibile richiedere, appunto, la pace fiscale.

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