Stalking tramite WhatsApp: vale anche per i parenti della vittima?

Scopriamo se si considera stalking l’invio di messaggi WhatsApp ai parenti della vittima o alle persone a lei vicine.

Quando può scattare la denuncia? Sono sufficienti i messaggi inoltrati non direttamente alla vittima ma ad amici e familiari?

stalking WhatsApp
Eco di Milano

La Legge italiana non è reputata abbastanza tempestiva ed efficace quando si parla di stalking. Troppo spesso si sente di omicidi e aggressioni che si sarebbero potute evitare se solo si fosse agito in tempo, prima che la situazione degenerasse. Eppure sembra che fino a che il fatto estremo non si compie nessuno può fare nulla. Un cane che si corde la coda, dunque, causato da che cosa? Una Legge poco chiara, poco severa, un’inadempienza da parte di chi mette in atto la normativa o un libero arbitrio inopportuno? “Si sarebbe potuto evitare” è una frase che non vorremmo mai più sentir dire ma al momento è tutto ciò che sentiamo.

Partiamo dall’inizio, da quando una relazione si è appena conclusa perché lei lascia lui o viceversa. Il partner non accetta la separazione e comincia a chiamare continuamente l’ex. Lui o lei non risponde, cambia numero, cerca di allontanarsi in modo definitivo. L’altro/altra allora inizia a contattare tramite WhatsApp i parenti e le persone vicine a quella che a nostro parere è una vittima. Siamo già all’interno dello stalking?

Stalking su WhatsApp, cosa dice la normativa

Inviare messaggi a parenti e familiari dell’ex è un reato, rientra nello stalking. La Cassazione è stata chiara, in una recente sentenza ha condannato un uomo che ha iniziato a mandare chat dal tono minaccioso agli amici dell’ex fidanzata. Si chiama stalking indiretto o per interposta persona ed è punibile al pari dello stalking diretto. 

Perché sussista il reato di stalking dovranno essere stati messi in atto molestie o minacce nei confronti del partner direttamente oppure “sfruttando” parenti e amici che necessariamente riferiranno i fatti illeciti. La vittima è colei o colui che a causa di questi atteggiamenti vive in un costante stato di ansia, teme per l’incolumità personale e dei familiari e deve cambiare le abitudini di vita per evitare l’ex.

I dettagli da conoscere

Un singolo caso isolato non può portare ad una denuncia per stalking. Occorre che le azioni di minaccia e molestie siano ripetute nel tempo. Altrimenti la denuncia sarà per intimidazione. La pena prevista è compresa tra un anno e sei anni e mezzo di carcere ma in caso di aggravanti le conseguenze saranno più gravi.

Chi riceve messaggi di minaccia e simili su WhatsApp può denunciare l’accaduto al pari di chi non li riceve in prima persona ma tramite familiari e amici che riferiscono alla vittima quelli che possono essere considerati a tutti gli effetti atti persecutori.

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