Depressione, un test scientifico può aiutarti a capire se ne soffri: fallo subito!

Un gruppo di università sviluppa un test in grado di dirci se siamo a rischio depressione, che a oggi rimane il disturbo mentale più diffuso.

Recenti ricerche epidemiologiche sui disturbi depressivi confermano dati allarmanti. In Italia, almeno 1,5 milioni di persone ne soffre, mentre 6 milioni dichiarano di averne sofferto almeno una volta nella vita. Le Università di Ferrara, Bologna, New York e Stoccolma hanno sviluppato Manto, un test che potrebbe stabilire quanto è alto il rischio di soffrirne. 

Test depressione
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Cosa significa avere la depressione

La depressione è una condizione seria, con implicazioni psicologiche che possono avere ripercussioni anche sul fisico. Pertanto, se qualcuno dovesse confidarvi di soffrirne, non sminuite la situazione con frasi come “Si tratta solo di un po’ di tristezza, capita a tutti.” Svalutare il problema non fa altro che far cadere la persona che soffre in un vortice ancora più buio.

Altro problema è quello dello stigma sociale: chi ammette di soffrire di depressione, viene spesso etichettato in maniera negativa. Inutile dire che ciò è ingiusto.

Si tratta di una patologia psichiatrica, un disturbo dell’umore che può colpire qualsiasi persona, senza fare distinzioni d’età, anche se i dati ci indicano che è più diffusa negli over 50, ecco perché il test sulla depressione è stato sviluppato proprio per loro.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la depressione è la seconda malattia più diffusa, subito dopo quelle cardiovascolari. Un dato impressionante che ci dà molto da pensare.

I sintomi della depressione

Trattandosi di un disturbo dell’umore, sono diverse le sfumature che può assumere. Abbiamo disturbi maggiori, persistenti o di altro tipo. All’interno di queste tre macro categorie vi sono diversi stati di depressione, per esempio il disturbo post partum nelle donne che hanno partorito da poco è diverso dal disturbo disforico premestruale.

Si tratta di un argomento ampio ma in ogni caso, vi sono dei sintomi eterogenei che si presentano in tutti gli stati depressivi specifici. Per esempio spossatezza, assenza di interesse verso attività che un tempo consideravamo un piacere, disturbi del sonno, umore depresso e pensieri suicidi.

Sintomi psicologici poi possono avere ripercussioni anche sul fisico, con mal di testa, disfunzioni motorie, problemi allo stomaco e alla schiena. A peggiorare la situazione troviamo poi episodi di attacchi di panico e ansia.

Purtroppo non è possibile stabilire cosa causi l’insorgere di disturbi depressivi, sembra però probabile che questi dipendano da più fattori combinati tra loro: ambiente, stile di vita e patrimonio genetico. 

Il test sulla depressione che potrebbe aiutare

Ora che abbiamo dato una panoramica su cosa sia la depressione, cerchiamo di capire come il test possa aiutare. Ribadiamo quanto sia fondamentale non trascurare alcun sintomo ma intervenire il prima possibile. Purtroppo non sempre chi ne soffre decide di rivolgersi a uno specialista, in genere per paura di chiedere aiuto, venir considerato debole o stigmatizzato, come dicevamo all’inizio.

Una diagnosi precoce però, garantisce maggiori passi in avanti nella cura di questo male invisibile ma presente. Un altro problema è che spesso, le persone non si rendono conto di essere depresse, credendo di essere solamente tristi o svogliate. Proprio per questo, un gruppo di università ha creato un test, pubblicato sull’American Journal of Geriatric Psychiatry.

Il test si basa su domande relative allo stile di vita della persona che lo effettua. Dura 8 minuti, dopo i quali l’algoritmo elaborerà le risposte e ci fornirà il risultato. Per effettuarlo, collegarsi al seguente sito, compilando le domande, in inglese o in italiano, in totale anonimato. Si può poi decidere di rispondere a tutte le domande o evitarne alcune. Per avere un risultato il più veritiero possibile, è però consigliato rispondere a tutto.

L’unico limite di questo strumento sta nel fatto che è stato pensato per gli over 50, pertanto le persone più giovani che vogliano effettuarlo potrebbero avere risultati non totalmente corretti.

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