Obesità, dopo la pandemia è cambiato tutto: cosa dice il nuovo studio

È stato realizzato uno studio in Germania che si è occupato di analizzare l’abitudine alimentare dei ragazzi durante la pandemia. 

In Occidente, la salute e l’alimentazione delle nuove generazioni continua a destare non poche preoccupazioni.

ragazzi obesità
Adobe Stock

In tal senso poi, sembra che la pandemia e i conseguenti lockdown abbiano contribuito in modo decisivo ad aggravare ulteriormente la situazione, in quanto i ragazzi sono stati molto più invogliati ad aumentare il loro consumo di cibo spazzatura. 

Obesità, la pandemia e il lockdown hanno aumentato il consumo di cibo spazzatura tra i ragazzi

Ma adesso finalmente che quantomeno l’emergenza pandemica sembra giunta alla sua conclusione, diventa importanti capire come aiutare le nuove generazioni a sviluppare un’alimentazione e uno stile di vita più corretto.  Anche perché come ben sappiamo, ci sono nazioni come l’America che in tal senso stanno scontando un vero e proprio dramma: sono tantissimi infatti i ragazzi cresciuti con junk food a portata di mano, e dunque affetti da gravi problemi di obesità.

Ma è un problema che ormai riguarda anche il vecchio continente, e persino il nostro paese, da sempre conosciuto proprio per la qualità della sua alimentazione, anche tra i più giovani, non è più immune a questa piaga. 

Com’è nato il nuovo studio sull’obesità tra i ragazzi condotto in Germania

E proprio con l’intento di aiutare le nuove generazioni, c’è un ospedale pediatrico in Germania, il Auf der Bult di Hannover, che ha deciso di sperimentare un nuovo programma per dare il via a una nuova cultura sull’educazione alimentare. In questo luogo, proprio durante l’emergenza pandemica, è stato messo a punto un programma innovativo che ha coinvolto oltre cento ragazzi con problemi di obesità nello studio, e con un’età compresa tra gli otto e i diciassette anni. 

Lo scopo era in primo luogo quello di riuscire a valutare in modo efficace la qualità della vita e le abitudini alimentari delle nuove generazioni. Ragione per cui i ricercatori hanno elaborato dei questionari ad hoc sul tema, sottoponendo inoltre tutti i partecipanti a dei test clinici il cui obiettivo era quello di riuscire ad accettare, prima dell’inizio dello studio, le loro condizioni di salute, e in particolar modo quelle cardio vascolari. Test che sono stati naturalmente rifatti nel momento in cui lo studio è giunto al suo termine. 

Obesità, ecco come i ricercatori sono riusciti a condurre questo esperimento durante la pandemia

Com’è stato possibile realizzare un test del genere durante i lockdown? Naturalmente parliamo di un esperimento che si è svolto grazie al telelavoro. Per questo, per i ricercatori è diventato indispensabile l’aiuto dei genitori, a cui è stato ad esempio chiesto di fare il possibile per seguire i figli in questo studio, e assicurarsi che compilassero i questionari nel modo più accurato possibile.

Il programma poi si componeva anche di tantissimi contenuti video incentrati sulle corrette scelte alimentari da fare per mantenersi in salute, insieme ad una newsletter settimanale pensata per i partecipanti, piena di piccoli consigli per migliorare le proprie abitudini alimentari. I risultati di questo studio sono stati in seguito presentati a un congresso medico-scientifico sul tema, che si è tenuto a Roma tra il 15 e il 17 settembre di quest’anno. 

Le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori tedeschi, presentate in un recente congresso a Roma

La prima cosa che è salta fuori dallo studio condotto dai ricercatori tedeschi, è che effettivamente durante la pandemia il consumo di junk food è aumentato in modo importante. l’aspetto positivo però è che quasi tutti coloro che hanno fatto parte di questo programmi, sono stati effettivamente invogliati a migliorare la loro alimentazione, finendo con il condurre uno stile di vita più sano.

Il progetto dunque realizzato dall’ospedale pediatrico in Germania ha dato i suoi frutti, e ha permesso di dimostrare quanto sia essenziale fare cultura tra i più giovani sull’alimentazione. Altrimenti questa piaga che ormai da anni causa tantissimi problemi in America, aumenterà anche in Europa fino a raggiungere un punto di non ritorno.

Impostazioni privacy