La crisi energetica dovuta alla scelta della Russia di tagliare le forniture di gas all’Europa rischia di far salire di molto le bollette del riscaldamento. Molti italiani quindi starebbero pensando di passare ad un riscaldamento a biomassa, in particolare alla stufa a pellet.
La stufa a pellet può essere una soluzione sia per scaldare una singola stanza che l’acqua dei termosifoni.
Una stufa a pellet però è un investimento che non tutti si possono permettere. Il governo e alcune regioni hanno però messo in atto degli incentivi sotto forma di sconti fiscali per permettere la diffusione di questi impianti. Ecco tutti i bonus che è possibile utilizzare e in quali regioni ci sono sconti ulteriori.
La stufa a pellet è una soluzione alternativa al riscaldamento a metano. Permette di scaldare o una singola stanza, tramite l’impianto ad aria, o un’intera casa tramite quello ad acqua, senza bolletta del gas. L’impianto è alimentato infatti tramite pellet, legno sminuzzato e compattato. il pellet si può ricavare sia dal taglio di alberi, sia dagli scarti di lavorazione del legno e da legno di recupero. Può quindi essere anche un combustibile ecologico.
Come detto gli impianti a pellet sono di due tipi: ad aria e ad acqua. I primi di solito dedicati al riscaldamento di una stanza soltanto, e possono costare a prezzo pieno tra i 1500 e i 3000 euro a seconda della dimensione e dell’efficienza della stufa. Se invece si pensa ad un impianto che riscaldi l’acqua facendo da riscaldamento a tutta la casa si può arrivare a 4000 euro. A questi vanno ad aggiungersi i costi ulteriori all’investimento iniziale: fino a 300 euro per l’impianto, 30 euro a metro quadro per la canna fumaria e fino ad un euro al chilo per il pellet stesso,.
Per facilitare l’investimento iniziale esistono però diversi bonus. Esiste prima di tutto il Conto Termico di GSE, che incentiva fino al 65% del costo dell’impianto i passaggi da riscaldamento a metano a quello a biomasse, ma solo nel caso di impianto ad acqua. Per gli altri tipi di stufa a pellet esiste l’Ecobonus, anch’esso fino al 65%, oppure il bonus ristrutturazione fino al 50%. Entrambi questi sconti sono fiscali e recuperabili in 10 anni tramite sconti sulle tasse.
Non sono soltanto i bonus statali a favorire l’acquisto di una stufa a pellet. Alcune regioni del nord hanno istituito altri incentivi a questo fine: si tratta di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Nella prima sono stati stanziati 12 milioni di euro, e per i comuni sopra i 300 metri sul livello del mare vale anche per gli impianti a quattro stelle, non soltanto per quelli a cinque stelle, ammesso che emettano non più di 20mg/Nm3 di polveri sottili.
In Emilia Romagna invece i punta soprattutto a sostituire le vecchie stufe a pellet e camini aperti con modelli più efficienti. Il contributo della regione va ad aggiungersi al Conto Termico, e punta a rendere più efficienti i vecchi impianti con classificazione inferiore alle 5 stelle. In Veneto invece il contributo andava soltanto alle caldaie, ma le richieste si sono chiuse il 15 settembre.
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