Scopriamo quanto guadagna un avvocato in Italia andando a scrutare le differenze con i colleghi che operano all’estero nel medesimo settore
Un quesito a cui ogni ragazzo che si iscrive a Giurisprudenza o semplicemente i più curiosi vogliono trovare risposta. Ecco tutti i dettagli in merito.
Molti ragazzi in età adolescenziale sognano di diventare degli avvocati. I motivi sono svariati: chi per senso di giustizia, chi per avere una posizione di un certo rilievo nella società e chi perché spera di poter avere dei guadagni importanti.
Per effetto di queste ragioni molti ragazzi si iscrivono alla facoltà di Giurisprudenza, la più propedeutica per poter arrivare ad esercitare la professione. Rimanendo però nell’ambito del mero denaro, cerchiamo di analizzare quelli che possono essere i proventi di un avvocato nel Bel Paese.
Naturalmente non esiste un “fisso mensile” anche perché ci sono diverse variabili di cui tener conto. Per forza di cose incide anche la mole di lavoro, ma quella è dovuta anche agli anni di esperienza e alla notorietà dello studio.
La città di provenienza, il settore di specializzazione e soprattutto la concorrenza (dal 1995 al 2017 gli avvocati sono aumentati del 190%) sono altri fattori che possono incidere in maniera importante sul guadagno totale annuale. I dati riportati da Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) per il 2020, la retribuzione media annua di un professionista al di sotto dei 45 anni è di circa 30.000 euro lordi all’anno. La trasposizione dello stipendio mensile varia quindi da 700 euro per i neo iscritti all’Albo ai 1500 euro.
Per effetto di queste difficoltà, sempre più avvocati puntano a diventare giuristi d’impresa in azienda e lavorano come dipendente della stessa. Questo ruolo però è di fatto incompatibile con all’iscrizione all’Albo degli avvocati. Al contempo una figura del genere guadagna anche di più di 2.000 euro al mese.
Per quanto concerne le differenze geografiche, la situazione è la medesima di tanti altri settori con il nord come al solito più remunerativo. Un avvocato del settentrione infatti può fatturare in un anno anche 55.000 euro a fronte dei 41.000 di un collega del centro e dei 22.000 di un corrispondente del sud.
Andando all’estero in Germania e nel Regno Unito dove la percentuale di avvocati è di gran lunga più bassa le prospettive sono abbastanza differenti. Un legale tedesco può arrivare anche a 100.000 euro all’anno, mentre uno britannico può ambire ad una somma che si aggira intorno alle 50.000 sterline (che corrispondono a 57.000 euro). I più “fortunati” sono gli svizzeri che possono vantare introiti anche al di sopra dei 150.000 euro in un anno solare.
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