Caro bollette, le alternative più convenienti per risparmiare su luce e gas: la lista

Sono diverse le soluzioni per contrastare il caro bollette e ridurre i consumi elettrici e di gas. Andiamo a vederli nel dettaglio 

Ecco quali sono in termini di risparmio energetico ed economico i sistemi più innovativi e anche meno inquinanti per l’ambiente.

Caro bollette
Fonte Adobe Stock

L’estate è giunta agli sgoccioli e la preoccupazione più grande per gli italiani è il rincaro delle bollette che dal prossimo autunno potrebbe essere ancor più deleterio. Con il ritorno all’utilizzo dei riscaldamenti e il maggior uso della luce domestica, la situazione potrebbe davvero sfuggire di mano.

Le stime di quelle che potrebbero essere le prossime fatture già spaventano le famiglie. Allo stesso tempo però i più lungimiranti stanno già correndo ai ripari per scongiurare appunto di dover pagare cifre spropositate che vanno ad incidere sul bilancio familiare.

Caro bollette, dai pannelli fotovoltaici alle stufe a pellet: tutti metodi per risparmiare

Le alternative per consumare meno estitono, basta conoscerle e applicarle. In primis ci sono i pannelli fotovoltaici, i quali permettono di generare energia elettrica rinnovabile. La loro installazione è agevolata dell’Ecobonus al 50% che consente di avere uno sconto in fattura per una spesa massima di 96mila euro.

Inoltre, il ministero della Transizione ecologica ha recentemente approvato un decreto attuativo che garantisce di mettere sui tetti delle proprie case impianti fino a 200 kilowatt senza dover ottenere permessi o autorizzazioni speciali. Un principio valido sia per le abitazioni private sia per gli immobili ad uso commerciale.

Si può generare energia rinnovabile anche con le pale eoliche. A seconda dello spazio disponibile si può optare per il minieolico e il microeolico con il primo che può generare più elettricità del secondo. Per ridurre il consumo di gas possono essere utili le pompe di calore. Sono apparecchi che trasferiscono energia termica dall’esterno per aumentare la temperatura di un ambiente chiuso.

Ultima ma non in ordine di importanza (anzi, è sempre più richiesta) è la stufa a pellet. Purtroppo però l’inflazione ha fatto schizzare alle stelle i costi del materiale utile da mettere nell’apparecchio. Un sacco di pellet da 15 kg lo scorso anno costava tra i 3 e i 5 euro mentre già prima dell’estate il costo era arrivato a circa 14 euro, con una media di fatto di 1 euro al kg.

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