Diesel alle stelle: quanto costa e perchè la situazione non migliorerà

Il prezzo del diesel è ormai andato oltre il livello di guardia con rincari impressionanti nel mese di agosto. 

La crisi energetica sembra purtroppo aggravarsi ogni giorno che passa. Per questo il 9 Settembre del 2022 si terrà a Bruxelles un importantissimo consiglio dei ministri, in cui verrà finalmente discussa una proposta che era già stata messa sul tavolo dal premier Mario Draghi qualche mese fa: imporre un tetto al prezzo del gas. 

PREZZO DIESEL
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Perché alcuni paesi Ue sono contrari a mettere un tetto al prezzo del gas

Ci sono però tante perplessità in merito tra le varie nazioni europee, tra cui quelle della Germania. Il timore per i tedeschi è infatti che una misura di questo genere possa da un lato scoraggiare i fornitori alternativi a vendere nuovo gas a un prezzo che per loro non è conveniente, e dall’altro il fatto che si tratterà di una decisione mal digerita da Putin, che a quel punto potrebbe chiudere i rubinetti del gas per sempre.

In tutto questo, i prezzi del carburante in Italia continuano a salire, e a nulla sono valse le numerose proroghe del governo sul taglio delle accuse. Una misura che ha sicuramente aiutato, ma che poteva essere risolutiva soltanto se nel momento in cui è entrata in vigore, gli aumenti cessavano. Questi invece non si sono fermati, e dunque per i consumatori italiani, fare il pieno alla propria automobile è tornato ad essere un vero e proprio incubo economico. 

Il prezzo del carburante non smette di salire e la situazione non migliorerà

E basta dare un’occhiata ai listini, per constatare come il prezzo del diesel sia ormai alle stelle, e di molto superiore a quello della benzina. E in tutto questo le associazioni dei consumatori continuano a denunciare il fatto che questi incrementi record non dipendono per nulla dal conflitto in Ucraina, e sono piuttosto il frutto di una speculazione selvaggia da parte dei grandi colossi finanziari.

Il vecchio continente arriva poi particolarmente impreparato a questo momento, anche perché negli anni le raffinerie europee si sono ridotte al lumicino in quanto ad unità. Il nostro oltretutto è sempre stato un sistema produttivo abituato a lavorare con la raffinazione della benzina, e molto meno sul diesel. Il governo ha nuovamente prorogato il taglio delle accise per contenere i costi fino al 5 Ottobre, ma si tratta dell’ennesimo palliativo che lascia la vera questione in sospeso. Spetterà al prossimo esecutivo che si insedierà dopo le elezioni del 25 Settembre prendersi la responsabilità di adottare misure risolutive. 

Rincari frutto della speculazione, la denuncia di Massimiliano Donà

Massimiliano Donà, presidente dell’Unione Nazionale dei consumatori, denuncia: “Da quando a luglio si è alzata la produzione di petrolio il prezzo della benzina è sceso di oltre 31 centesimi al litro, con un ribasso del 15,1%. Il gasolio è invece diminuito di oltre 22 centesimi al litro, con una riduzione dell’11,1%. Insomma, se venisse ancora incrementata la produzione, 25 centesimi di accise in meno potrebbero anche bastare, altrimenti sarebbe una misura del tutto inadeguata. Il gasolio è in definitiva tornato sopra al livello precedente all’invasione dell’Ucraina, nonostante il taglio di 30,5 centesimi da parte del Governo”.

Al momento il prezzo del diesel nell’ultima settimana di agosto ha superato la quota di 1,80 euro al litro, con un rincaro di oltre tre punti percentuali rispetto alla scorsa settimana. Numeri che non possono che causare enorme preoccupazione nei consumatori italiani. 

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