Rischiamo una nuova guerra? Ecco cosa sta succedendo con la Cina

Le tensioni tra Pechino e Taipei hanno origini antiche e potrebbe dare vita ad un nuovo conflitto a fuoco mondiale.

Mentre la situazione tra Russia e Ucraina continua ad essere molto critica, in queste settimane gli occhi degli esperti si sono spostati dall’altra parte del mondo.

nuova guerra mondiale
foto adobe

Dove, i rapporti già tesi tra Taiwan e Cina, stanno destando molta preoccupazione. Anche Robert Shiller, già premio Nobel nel 2013, ha lanciato l’allarme. Per il popolare analista di Yale, nel caso in cui davvero dovesse iniziare un nuovo conflitto, lo scenario sarebbe terribile, portandoci verso una recessione globale. Infatti, i rapporti tra Pechino e Taipei possono giocare un ruolo fondamentale nello scacchiere mondiale.

La storica rivalità tra Cina e Taiwan

Le ambizioni di conquista da parte della Cina sull’isola di Taiwan hanno origini antiche. Sin dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese, avvenuta nel 1949 da parte di Mao, Pechino ha spinto per far si che l’isola di Taiwan fosse assorbita nel territorio cinese. L’attuale Presidente Xi Jinping, ha stabilito anche la data entro la quale questo dovrà avvenire. Si tratta del 2049, anno in cui si festeggerà il centenario della fondazione della Repubblica cinese. Dal canto suo, Taiwan ritiene di non aver mai fatto parte dell’attuale stato cinese e rivendica la sua autonomia.

Perché la Cina vuole conquistare Taiwan

Conquistare Taiwan per la Cina è motivo di grande interesse economico, oltre che ideologico. Significherebbe aumentare il controllo sull’oceano pacifico e allontanare l’influenza americana. Gli Stati Uniti, nel corso della seconda guerra mondiale hanno costruito degli avamposti in Asia che gli permettessero di far sentire la loro presenza sul territorio. Con 23 milioni di abitanti e un PIL tra i 20 più alti del pianeta, superiore anche a nazioni come Svezia e Svizzera, Taiwan rappresenta un ghiotto obbiettivo per la Cina. Inoltre, l’isola detiene il 92% della capacità produttiva di semiconduttori avanzati, fondamentali nella produzione di auto, smartphone e pc. A questo, si aggiunge che sull’isola passa il 40% del commercio mondiale, facendo registrare un valore annuale di quasi 5,3 trilioni di dollari.

Il ruolo degli Stati Uniti

Un ruolo fondamentale nel dualismo tra Cina e Taiwan lo giocano gli Stati Uniti. L’isola, infatti, è considerata uno dei territori amici di Washington, data la sua importanza per la politica estera. Gli States, hanno riconosciuto la posizione della Cina, secondo cui Taiwan fa parte del territorio cinese. Senza però accettare la pretesa di sovranità della Repubblica Popolare Cinese sull’isola. L’obbiettivo, come spiegato dalla CNN, è quello di mantenere lo stato attuale delle cose. Che almeno per il momento ha funzionato.

Cosa succederebbe in caso di conflitto a fuoco

Nel caso di un conflitto a fuoco, verrebbe fuori la maggiore forza e organizzazione militare da parte della Cina. Taiwan difficilmente riuscirebbe ad opporre resistenza. Questo a meno che sul conflitto non intervengano anche gli Stati Uniti. L’attuale Presidente, Joe Biden, ha già annunciato che in caso di conflitto, gli Stati Uniti sono disposti a scendere in campo per difendere il territorio di Taiwan.

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