Lo avevano invocato in molti e alla fine questa richiesta è diventata realtà: l’Oms ha dichiarato emergenza sanitaria globale sul vaiolo delle scimmie.
Alla fine, com’era stato richiesto già nelle scorse settimane da tantissimi esperti della comunità scientifica, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di dichiarare una nuova emergenza sanitaria globale, dopo la rapida crescita dei casi di vaiolo registrati nel vecchio continente.
Una misura straordinaria che permette alle autorità sanitarie europee di classificare“un evento straordinario che può costituire una minaccia sanitaria per altri Stati membri attraverso la diffusione di una malattia e richiedere una risposta coordinata a livello internazionale”.
La decisione è arrivata dopo che il direttore Ghebreyesus aveva deciso di convocare per la giornata del 21 Luglio scorso un nuovo incontro con il Comitato di Emergenza del Regolamento Sanitario Internazionale. Qui erano già state decise e approvate diverse raccomandazione da applicare per evitare una rapida diffusione del virus, creando inoltre una tabella di classificazione del rischio in cui inquadrare i vari stati. Per tutte le nazioni vale l’obbligo al momento di effettuare un costante monitoraggio sanitario sul territorio.
I cittadini sono tenuti a segnalare senza remore tutti i casi sospetti, così come le autorità in caso di positività hanno l’obbligo di tracciare i soggetti e seguirli per almeno 21 giorni da quando sviluppano i sintomi della malattia. Sono state poi stabilite delle disposizioni speciali che i lavoratori frontalieri sono tenuti a seguire con rigore.
Nel caso in cui divengono ad esempio contatti recenti di un caso positivo, l’Oms concede loro di continuare l’attività lavorativa, a patto però che entrino nel circuito del monitoraggio sanitario preposto. Nel mondo sono stati registrati fino a questo momento circa sedicimila casi, e quattromila di questi sono stati identificati la scorsa settimana.
Un incremento che ha convinto alla fine l’Oms a dichiarare emergenza sanitaria globale come accadde due anni fa con la comparsa del Sars-Cov-2 in Occidente.
È notizia di questi giorni inoltre, che la città di New York ha inoltrato all’Oms una richiesta molto particolare. L’amministrazione della Grande Mela ha infatti chiesto di cambiare nome al vaiolo delle scimmie, ritenendo che quello attuale contribuisca in modo significativo a foraggiare razzismo e discriminazione.
Come ha spiegato il commissario alla salute della città Ashwin Vasan, nella lettera inoltrata all’Oms, “siamo sempre più preoccupati per gli effetti potenzialmente devastanti e stigmatizzanti che i messaggi sul virus del vaiolo delle scimmie possono avere su una comunità già vulnerabile. Continuare a usare il termine ‘vaiolo delle scimmie’ per descrivere l’attuale epidemia può riaccendere questi sentimenti razzisti, specialmente contro i neri e altre persone di colore, così come contro i membri delle comunità Lgbtqia+”
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