Obbligo Pos, arrivano i primi problemi: un tabaccaio si rifiuta, multa salatissima

Un avventore voleva utilizzare il pos per pagare un pacchetto di sigarette. Dopo il rifiuto da parte dell’esercente è intervenuta la Guardia di Finanza

Andiamo a scoprire cos’è successo e quali conseguenze ci sono state per il tabaccaio che non ha accettato il pagamento con la carta.

Pos
Fonte Adobe Stock

L’obbligo del pos è ormai in vigore da quasi un mese e nonostante le spiacevoli conseguenze che può portare un rifiuto del pagamento, non tutti si sono adeguati. Alcuni gestori di attività ancora rifiutano alcune transazioni, in particolar modo quelle con importi bassi.

A tal proposito ha fatto scalpore un caso capitato qualche giorno fa che però è degenerato nel peggiore dei modi. Andiamo a ricostruire l’accaduto nei minimi dettagli.

Pos, rifiuta pagamento con carta: ecco le conseguenze per l’esercente

Un cliente entrato in un bar-tabaccheria della Romagna ha chiesto di pagare un pacchetto di sigarette dal valore di 5 euro con il bancomat. L’esercente però ha pensato “bene” di liquidarlo con un laconico: “Mi dispiace, non possiamo: in questo locale non siamo muniti di pos”.

Un diniego che non è andato giù ad un cittadino riminese che ha pensato di chiamare il 117 e segnalare l’accaduto alla sala operativa del comando provinciale della Guardia di Finanza. A quel punto le fiamme gialle si sono presentate presso il locale indicato per appurare il fatto.

L’esercente di fatto si è reso protagonista di una violazione delle nuove norme introdotte per l’attuazione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Quest’ultime hanno anticipato al 30 giugno scorso il termine dal quale scatta la contravvenzione per coloro che non accettano i pagamenti con strumenti elettronici.

Gli uffici della Prefettura saranno quindi chiamati a valutare la possibilità di applicare al titolare dell’attività in questione una sanzione di 30 euro a cui aggiungere il 4% dell’importo della transazione rifiutata.

Quindi bisognerà capire alcuni aspetti, perché solo il rifiuto può portare alla sanzione e non l’eventuale indisponibilità che dovrebbe essere comunque colmata in questa fase. Il problema in questo caso è stato anche l’anticipo dell’entrata in vigore della disposizione che non ha permesso a tutti di potersi adeguare in tempi così brevi. Anche per via di alcuni servizi come ad esempio le ricariche telefoniche che non consentono ai tabaccai chissà quali margini di guadagno. 

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