La situazione nei supermercati italiani è sempre più preoccupante e sta mutando in maniera piuttosto tangibile. Andiamo a vedere quali sono i “bersagli” preferiti
Per effetto di ciò sono state studiate delle nuove soluzioni per garantire una maggiore sicurezza sia da un punto di vista qualitativo sia quantitativo.
Il triste fenomeno dei furti al supermercato è sempre piuttosto d’attualità. Nonostante i notevoli passi in avanti per quanto concerne l’antitaccheggio, non sempre si riescono ad evitare queste spiacevoli situazioni.
I controlli all’interno di questi esercizi commerciali sono sempre più fitti e ciò significa sostanzialmente una cosa: la sera al momento della chiusura i conti non tornano e tra gli scaffali manca spesso qualcosa.
Rispetto al passato però il trend è notevolmente cambiato. A testimoniarlo è l’amministratore delegato di un importante gruppo internazionale che ha diversi punti vendita sparsi in giro per Milano.
Fino a qualche anno fa infatti si badava maggiormente alla qualità e si cercava di rubare champagne, vini pregiati, filetti di tonno di marchi importanti e superalcolici. Adesso anche in virtù del periodo di enorme crisi a livello globale, i bersagli preferiti sono i generi di prima necessità.
Dunque, tra gli articoli preferiti dai ladri dei supermercati ci sono quaderni, matite, mutande, calzini, alimenti in offerta e materiali di base per il computer. A rendere ancora più allarmante la situazione è la mancata distinzione tra centro e periferia. Il che testimonia che anche in zone potenzialmente più benestanti questi loschi personaggi tentano di effettuare dei furti.
Un quadro che ha portato alla sperimentazione di nuovi sistemi per scoraggiare i taccheggiatori. Ad esempio nuovi modelli bloccanti da inserire all’interno dei prodotti maggiormente a rischio.
Alle volte però le forze dell’ordine nel momento in cui vengono chiamate in causa, decidono di mettere mano al portafoglio per evitare che la persona sorpresa a rubare possa incorrere in guai seri. La disperazione per via dei continui rincari e per l’aumento dell’inflazione sta portando ad un aumento della povertà sempre più evidente. Ciò però non giustifica un atto che rimane sempre e comunque scorretto e che va arginato con soluzioni efficaci.
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