Assegno di invalidità, l’emicrania dà diritto alla prestazione? La risposta vi stupirà

L’emicrania e la cefalea danno diritto all’Assegno di invalidità? Per rispondere occorre tener conto di alcune importanti indicazioni.

Chi soffre di mal di testa può ricevere l’assegno da 280 euro mensili a condizione che la propria patologia rientri tra le tre ammesse alla prestazione.

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Per poter ottenere l’erogazione mensile dell’assegno di invalidità è necessario soffrire di una patologia invalidante. Nello specifico, la malattia deve ostacolare lo svolgimento delle attività quotidiane e lavorative. Nella lista delle patologie ammesse alla prestazione si trovano tre forme di emicrania e cefalea riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della sanità come causa di inabilità. A soffrire di mal di testa sono principalmente i cittadini di età compresa tra i 25 e i 50 anni, soprattutto donne che lamentano la cefalea a grappolo. L’intensità del dolore, naturalmente, è molto variabile da persona a persona e solo i casi più gravi potranno permettere di richiedere l‘assegno di invalidità di 287,09 euro per l’anno 2022. Altra condizione il limite di reddito personale pari a 4.931,29 euro.

Assegno di invalidità, le tre forme di emicrania e cefalea riconosciute come invalidanti

Le emicranie e le cefalee riconosciute come invalidanti nello svolgimento delle azioni quotidiane danno diritto all’assegno di invalidità. Nello specifico, la prestazione spetta a chi soffre di emicrania continua, emicrania parossistica cronica e emicrania cronica o ad alte frequenze. Le tre patologie citate non permettono al lavoratore che ne soffre di svolgere il proprio lavoro risultando, così, fonte di inabilità.

Spesso le cure farmacologiche non sono sufficienti a placare il dolore inserendo di diritto le malattie nella lunga lista delle patologie per le quali spessa l’assegno di 287,09 euro. Aggiungiamo, poi, tre forme di cefalea ossia la cefalea parossistica cronica, la cefalea cronica che ogni giorno affligge il malato e la cefalea nevralgiforme unilaterale che provoca arrossamento agli occhi e lacrimazione abbondante.

L’attesa prima dell’erogazione

Le patologie citate richiedono ai pazienti di assumere medicinali e analgesici quasi ogni giorno per cercare di sopportare il dolore. Ecco perché la decisione di annoverare le malattie di emicrania e cefalea tra le malattie sociali e invalidanti. Ad oggi troviamo una proposta di Legge nota come “Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale A. C. 684 e abb.” che richiede l’entrata nella lista della cefalea primaria cronica. Si tratta di un atto dovuto per chi quotidianamente si trova limitato nello svolgimento delle attività.

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