I pellet di legno rappresentano biocarburanti prodotti da fibra di legno compressa, che vengono ampiamente utilizzati in applicazioni industriali e domestiche.
Non c’è dubbio sul fatto che hanno guadagnato un’enorme popolarità come biocarburante, che ha significativi benefici per il clima rispetto ai combustibili fossili.
L’industria energetica utilizza sempre più il legno pellet come alternativa ai combustibili fossili per ridurre i gas serra (GHG).
Tutto questo dovrebbe influenzare positivamente le prospettive di crescita di vendita del prodotto da qui ai prossimi anni.
Inoltre, i governi di tutto il mondo, visto il delicato frangente che stiamo attraversando legato al caro benzina, si stanno concentrando sulla creazione di strutture per la produzione di energia rinnovabile.
Non si può agire diversamente, alla luce delle crescenti preoccupazioni relative alle emissioni di carbonio dell’industria del riscaldamento.
I pellet di legno di qualità standard, quindi non elevata, ovvero quelli maggiormente usati a livello domestico, di solito hanno un contenuto di ceneri inferiore al 3%.
Nelle profondità delle foreste del sud degli Stati Uniti, gli scarti degli alberi stanno alimentando un boom energetico poco noto ma per molti controverso: i pellet di legno. Utilizzate a lungo per riscaldare le case nel nord-est del paese, ora sono destinate a un nuovo mercato, la nostra Europa.
Il Vecchio Continente sta importando i pellet in volumi sempre più elevati, bruciandoli per produrre elettricità per raggiungere gli obiettivi di energia rinnovabile. La domanda ha trasformato l’industria statunitense, provocando un raddoppio delle esportazioni di biomassa, solo lo scorso anno.
In Uk, l’utility Drax, sta convertendo tre delle sue sei centrali elettriche per bruciare pellet di legno invece del carbone.
Drax sta aprendo addirittura un negozio negli Stati Uniti per alimentare quegli impianti, costruendo due mulini a pellet in Louisiana e Mississippi che dovrebbero aprire il prossimo anno.
Il boom del pellet non è senza polemiche. Sebbene non abbia generato le grandi proteste che hanno accompagnato l’aumento del costo di petrolio e del gas naturale, c’è ancora un dibattito aperto da parte degli ecologisti.
L’industria del pellet afferma di utilizzare sottoprodotti del legno che altrimenti andrebbero sprecati. I critici affermano che l’espansione danneggia le foreste e non aiuta il clima. Ma intanto i prezzi, vista la richiesta, salgono alle stelle.
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