Rimodulazioni telefoniche, nuova denuncia sulle pratiche scorrette nella telefonia

Ancora una volta arriva una denuncia da parte dell’Antitrust questa volta contro le rimodulazioni tariffarie rifiutabili.

L’Associazione Diritti Utenti e Consumatori ha denunciato TIM all’Antitrust in merito alle rimodulazioni del piano telefonico a partire da questo mese e alla possibilità di rifiutarle tramite codice SMS.

martello giudice
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Dal 1° Luglio 2022, infatti, erano partite le rimodulazioni tariffarie da parte di TIM che potevano essere rifiutate tramite il comando INVAR ON inviato tramite SMS.

Antitrust, le pratiche scorrette di TIM e soci

Dopo la denuncia a WINDTRE per gli stessi motivi, anche TIM si trova ad essere denunciata dall’ADUC, l’Associazione Diritti Utenti e Consumatori, a causa delle sue pratiche poco corrette e trasparenti di rimodulazione tariffaria del piano telefonico.

Nella giornata dell’8 luglio scorso, il consulente legale di ADUC, l’Avvocato Emmanuela Bertucci, ha esposto regolare denuncia all’Antitrust dopo aver già annunciato precedentemente di voler intraprendere azioni legali contro TIM riguardo il caso delle rimodulazioni rifiutabili attraverso un codice SMS. Poco tempo fa WINDTRE ha ricevuto una denuncia molto simile, sempre dall’ADUC, e sempre a causa della pratica commerciale scorretta di richiedere l’annullamento della rimodulazione tramite messaggio SMS.

Il comunicato dell’Aduc in merito, scritto dall’avvocato Emmanuela Bertucci, spiega meglio la natura della denuncia:

WINDTRE ha fatto da apripista e TIM l’ha seguita a ruota nell’attivare ai propri clienti servizi aggiuntivi a pagamento spacciandoli per modifiche contrattuali. Ne ha dato notizia la stessa TIM sul proprio sito: in ragione delle “mutate condizioni di mercato”, ai clienti di telefonia mobile ricaricabile TIM potrebbero essere addebitati fino a 2 euro (IVA inclusa) e verranno riconosciuti ulteriori Giga al mese.

Potrebbe sembrare una modifica contrattuale unilaterali (di quelle, per intenderci, che il consumatore può accettare oppure rifiutare esercitando il diritto di recesso gratuito e cambiando operatore) ma in realtà non lo è. TIM prosegue infatti: “Fermo restando il diritto di recedere senza costi né penali, nei termini di seguito precisati, ove i clienti interessati non accettassero la suddetta variazione contrattuale, in alternativa, potranno anche richiedere di mantenere invariati il costo e i contenuti della propria offerta inviando un SMS gratuito al 40916 con testo INVAR ON entro il 31 luglio 2022”.

Quindi, a ben vedere, non si tratta di una modifica contrattuale unilaterale, ma di un servizio aggiuntivo (e cioè xxx Giga in più al costo di 2 euro al mese) appioppato al cliente a meno che non si attivi per rifiutarlo.

L’Articolo 65 del Codice del consumo vieta esplicitamente questo tipo di vendita, denominata “opt-out“, poiché non prevede un consenso esplicito da parte del consumatore. Quest’ultimo ha, inoltre, diritto ad un rimborso totale del costo se l’operatore “non ottiene il consenso espresso del consumatore ma l’ha dedotto utilizzando opzioni prestabilite che il consumatore deve rifiutare per evitare il pagamento supplementare”.

Per questo motivo l’ADUC ha denunciato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato questa pratica commerciale aggressiva che conta sulla distrazione del cliente in merito ad un aumento “nascosto” dei costi.

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