Gelato pericoloso: nuovo ritiro dal mercato, il rischio per la salute è altissimo

Siamo di fronte all’ennesimo ritiro alimentare. Questa volta è il turno del gelato alla vaniglia di una nota marca: contiene ossido di etilene.

Gli ultimi mesi si sono susseguiti diversi ritiri dal mercato e numerose allerte a causa della presenza di una sostanza chimica, ovvero l’ossido di etilene. Si tratta di un gas inodore e incolore che è generalmente utilizzato con lo scopo di sterilizzare i prodotti del settore farmaceutico e medico. La sua efficacia è adatta ai prodotti a basse temperature, ecco perché viene utilizzato per i prodotti surgelati, compresi i gelati.

Gelato alla vaniglia
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Tuttavia, l’ossido di etilene può diventare pericoloso se inalato. Pertanto, quando le quantità del suddetto gas sono superiori rispetto ai limiti stabiliti dalla legge, si espone il consumatore a grossi dischi.

Per questo motivo di recente è stato disposto il ritiro dal mercato del gelato al gusto vaniglia a marchio Häagen-Dazs.

In via del tutto precauzionale è stato disposto il ritiro del gelato solo al gusto vaniglia. Ad essere incriminati sono i barattoli venduti con la data di scadenza 16 febbraio 2023, che riportano sulla confezione il codice EAN 3415581101935.

Gelato alla vaniglia con ossido di etilene: quali sono i rischi per la salute umana

Il gelato ha l’estratto di vaniglia, per il quale è stato disposto il ritiro dal mercato, è commercializzato da Eurofood Spa. Si tratta di una catena di supermercati che ha invitato i propri consumatori a non acquistare il suddetto alimento o, nel caso di acquisto, di riportare il prodotto immediatamente al punto vendita.

Secondo quanto previsto dalla legge, in questi casi l’esercente ha l’obbligo di rimborsare per intero il costo del prodotto o proporre un cambio.

In ogni caso, il motivo per il quale è scattato l’allarme è per la presenza di ossido di etilene, oltre i limiti stabiliti dalla legge.

Sebbene questo gas sia largamente utilizzato in ambito alimentare per la sua capacità di danneggiare il Dna dei microrganismi e di rendere i prodotti sterilizzati, è necessario che le quantità rispettino i limiti stabiliti.

Di fatto, un’eccessiva quantità di ossido di etilene può portare attività cancerogene.

Ossido di etilene: un gas prezioso e pericoloso

L’essere umano può entrare in contatto con l’ossido di etilene per inalazione o ingestione. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di un contatto diretto con prodotti derivanti dalle attività industriali. Tuttavia, anche l’esposizione ambientale può provocare danni.

Dal momento che il ossido di etilene è un gas altamente infiammabile ed esplosivo, quando viene utilizzato in ambito industriale, richiede l’utilizzo di dispositivi di protezione. In questo modo, il personale riduce notevolmente il rischio di esposizione.

Tuttavia, le persone che vivono nei dintorni di un’attività in cui è utilizzato l’ossido di etilene possono essere sottoposti ad un’esposizione rischiosa. Discorso vale anche per l’uso di strumenti sterilizzati e il consumo di fumo di tabacco.

L’utilizzo di ossido di etilene nei gelati ha lo scopo di evitare che il prodotto subisca alterazioni e danni dal calore della pastorizzazione. L’ossido di etilene funge da disinfettante. Dunque, si tratta di un gas che svolge un ruolo fondamentale, anche se le quantità non devono superare mai i limiti imposti della legge.

I gelati e l’intervento della commissione europea

Negli ultimi tempi i gelati confezionati sono finiti nell’occhio del ciclone, a causa della presenza di ossido di etilene. Per questo motivo è dovuta intervenire la Commissione Europea che si è espressa per garantire un approccio coordinato.

Nel caso dei gelati, è stato individuato un ingrediente contaminato: uno degli additivi utilizzati, ovvero la farina di semi di carrube. Sebbene inizialmente la commissione si fosse espressa definendo la contaminazione non incisiva, in seguito si è analizzata la normativa applicabile giungendo ad una conclusione comune.

Gli Stati Membri, in conformità con la General Food Law, hanno stabilito che per i prodotti contenenti l’additivo E410 contaminato, non è possibile stabilire una soglia di sicurezza per i consumatori. In sostanza, l’additivo presenta rischi a qualsiasi livello di esposizione.

Tuttavia, si è deciso che coloro che immettono sul mercato prodotti contaminati devono ritirarli o richiamarti.

Stando al documento pubblicato dalla Commissione Europea, la contaminazione fa riferimento all’additivo che contiene una quantità di ossido di etilene superiore a 0,1 mg/kg.

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