Da Pictet Asset Management: “Il Barometro” di luglio 2021

Asset allocation: crescita forte, ma anche forte inflazione

La crescita dell’economia globale prosegue a ritmo sostenuto. Gran parte di questa crescita deriva dai Paesi sviluppati, favoriti dal rapido aumento delle vaccinazioni e dalla sospensione delle misure di lockdown. Tuttavia, lo slancio economico sta iniziando ad affievolirsi, con le banche centrali che si preparano a ridurre gli stimoli monetari in risposta alle crescenti pressioni sui prezzi. Una combinazione poco favorevole di crescita e inflazione, condizioni di liquidità più rigide e valutazioni elevate per le classi di attività più rischiose ci portano a confermare la nostra posizione neutrale sulle azioni. All’interno dell’universo azionario, sottopesiamo i settori sensibili all’economia, compresi i titoli del settore dei consumi voluttuari, mentre nel reddito fisso sottopesiamo le obbligazioni più rischiose, come il debito high yield statunitense. Allo stesso tempo manteniamo posizioni di sovrappeso su attività difensive come i Treasury USA e le obbligazioni cinesi in valuta locale.

Indice dei prezzi al consumo del Paese

L’indice dei prezzi al consumo del Paese, esclusi generi alimentari ed energia, nell’ultimo trimestre è in aumento a un ritmo annualizzato dell’8,2%, il più alto dal 1982. Anche l’indice Core PCE, la misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve statunitense, è salito del 3,4%, raggiungendo il livello massimo in quasi 30 anni. “Tuttavia, riteniamo che questa fase di pressione inflazionistica sia transitoria, essendo causata dalle distorsioni dell’offerta e dall’aumento della domanda per i prodotti più colpiti dalla pandemia, come le auto usate”. Se si elimina l’impatto di questi elementi dipendenti dal COVID e l’effetto base, “la nostra analisi indica un’inflazione ancora stabile intorno all’1,6%”. Dopo aver inaspettatamente innalzato le previsioni di crescita e inflazione per quest’anno a giugno, la Fed sembra ora destinata ad aumentare i tassi di interesse già alla fine del 2022, o ancora prima, qualora l’inflazione salariale dovesse salire al di sopra dell’attuale 3% annuo, mettendo a sua volta sotto pressione i margini di profitto delle società.

Regioni e settori azionari: compra UK

Quello del Regno Unito è il mercato azionario più conveniente sulla base della nostra analisi delle valutazioni. Ad esempio, secondo MSCI scambia a 13,1 volte gli utili a termine, rispetto alle 17,3 volte per l’eurozona e alle 21,8 volte per il mercato statunitense. Combinando tutte le nostre metriche per le valutazioni, risulta che storicamente le azioni britanniche sono state più convenienti solo per il 17% del tempo. L’elevato tasso di vaccinazione del Paese (due terzi della popolazione hanno ricevuto almeno una dose prima della fine di giugno) suggeriscono che l’economia sarà in grado di sfuggire agli effetti peggiori della variante delta del COVID, che sta iniziando a destare preoccupazione in altre economie. Ciò dovrebbe favorire una completa riapertura dell’economia, prevista per luglio. Inoltre, il mercato azionario britannico presenta un mix favorevole di titoli difensivi di alta qualità e value, che, a nostro avviso, potrebbe offrire il rendimento migliore nell’attuale fase del ciclo.

Europa sempre più interessante

Anche l’Europa è sempre più interessante. Il testimone della guida della crescita post-pandemica è passato dalla Cina agli Stati Uniti e ora all’Eurozona. Le prospettive economiche e le condizioni di liquidità per la regione sono migliori che altrove, mentre le valutazioni azionarie sono ragionevoli. Per di più, i flussi di investimento nei mercati azionari della regione sono rimasti solidi nonostante siano iniziati a diminuire negli Stati Uniti. Il problema è che i mercati azionari europei tendono a deludere: hanno sottoperformato per anni e ogni rally si è dimostrato temporaneo, quindi per il momento ci siamo astenuti dal sovrappesarli e attendiamo ulteriori dati a conferma di questo trend positivo.

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