Prestito su pegno: cos’è, come funziona e quando potrebbe farci comodo

Scopriamo cos’è il prestito su pegno, come funziona e come si può ottenere. E soprattutto quando può essere conveniente farlo.

Si tratta di uno strumento dal meccanismo semplice e rapido da ottenere. Naturalmente chi ci concede il prestito vorrà in cambio alcune garanzie per poter recuperare in caso di  problemi la somma che ci aveva prestato. Ecco quali sono.

prestito su pegno
Eco di Milano

Sarà capitato a tutti di sentire parlare di prestito su pegno. Ma di cosa si tratta esattamente? Come funziona poi? E sarà conveniente?

Per venire alla prima domanda, diciamo subito che cos’è il prestito su pegno. Niente altro che un finanziamento concesso da banche o da finanziarie. Un prestito insomma che consente generalmente di avere a disposizione piccole somme di denaro. La cosa particolare nel prestito su pegno è la garanzia richiesta: un oggetto di valore.

Una modalità semplice e veloce per avere un prestito

Una modalità che tra i suoi vantaggi annovera quello di rendere il prestito su pegno un finanziamento rapido e veloce.

Ottenere un prestito su pegno infatti è un’operazione piuttosto semplice. Per averlo basta andare in una banca che mette a disposizione questo genere di servizio. Portando ovviamente con sé, oltre a un documento di riconoscimento e al codice fiscale, anche l’oggetto che si vuole dare in pegno.

Generalmente non sono in gioco grandi somme di denaro. Ad ogni modo, le somme del prestito sono in proporzione al valore dell’oggetto dato in pegno, seguendo alcune indicazioni dettate dalla legge. Vediamo come funziona.

Prestito su pegno, come funziona questo strumento finanziario

Come detto, il meccanismo del prestito su pegno è piuttosto semplice da capire.  La garanzia del prestito è fornita, come anticipato, dall’oggetto che daremo in pegno. Una volta che abbiamo scelto e portato in banca l’oggetto da dare in pegno, sarà un perito dell’istituto di credito a fare una stima del valore del nostro oggetto.

A quanto può ammontare l’importo del prestito? Per legge la banca può dare in prestito.

  • 4/5 del valore stabilito se l’oggetto impegnato è un prezioso;
  • 2/3 del valore stabilito invece per tutti gli altri oggetti dati in pegno.

Facciamo un esempio pratico: se portiamo una collana o degli orecchini valutati dal perito in 500 euro, ci verrà dato un prestito su pegno pari a 400 euro (4/5 del valore stimato dal perito della banca).

Quanto tempo abbiamo per restituire il prestito

Concedere un prestito inferiore al valore stimato dal perito consente alla banca, in caso di controversie e problemi, di recuperare tanto il capitale prestato quanto gli interessi. Una volta che avremo ottenuto il prestito su pegno avremo un tempo a disposizione per restituirlo, che va da un periodo minimo di tre mesi fino a un massimo di un anno per ridare indietro i soldi.

Restituendo il denaro potremo riscattare l’oggetto concesso in pegno e rientrare in suo possesso. Se ciò non dovesse avvenire, in caso di mancato riscatto la banca potrà, 30 giorni dopo la scadenza della polizza, mettere all’asta l’oggetto.

Se l’oggetto dovesse essere venduto a una somma superiore alla cifra del prestito, dando modo alla banca di recuperare tutte le spese sostenute, i soldi extra saranno dati all’ex proprietario dell’oggetto. Come è facile immaginare, si tratta però di un’evenienza assai rara, dato che la tendenza prevalente nelle aste è semmai quella di acquistare beni a un valore al di sotto di quello di mercato.

I tempi del prestito su pegno e a chi conviene

Per quel che riguarda la tempistica, come dicevamo è molto rapida. Solitamente i tempi della trafila dalla richiesta di prestito sono molto veloci: anche in 24 ore la banca può concedere il prestito su pegno.

Data la natura del prestito su pegno, la banca infatti non attiva alcuna trafila investigativa sulla reputazione finanziaria del cliente che chiede il prestito. Ripetiamo ancora che la garanzia del prestito è il bene che viene dato in pegno. Il che rende il prestito su pegno uno strumento che si adatta particolarmente a:

  • protestati;
  • disoccupati;
  • cattivi pagatori:
  • persone con urgente bisogno di liquidità.

Ovviamente bisognerà essere ben attenti a capire se alla scadenza saremo in grado di restituire alla banca i soldi che ci ha prestato. In caso contrario la logica conseguenza sarà la perdita del bene che avevamo impegnato.

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