Novità fermo amministrativo: il Ministero cambia tutto, ora si rischia grosso

Il Ministero dell’Interno è introdotto un’importante novità fermo amministrativo auto e moto, ribaltando una circolare del 2019.

Nel 2019, con una circolare del Ministero dell’Interno, era stato deciso che non fosse possibile sanzionare un veicolo che circola, pur essendo sottoposto a fermo amministrativo. In seguito della sentenza della Corte di Cassazione, il Ministro dell’Interno ha deciso di modificare completamente l’orientamento preesistente.

Novità fermo amministrativo
Eco di Milano

Cosa accade a chi circola con veicolo sottoposto a fermo amministrativo?

Novità fermo amministrativo auto e moto: facciamo diretta

Si parla di fermo amministrativo auto e moto quando un veicolo non può essere rottamato o demolito ma soprattutto non può circolare su strada pubblica.

In sostanza, il fermo amministrativo rappresenta la messa in atto di una misura da parte di un ente di riscossione, nel caso in cui il titolare del veicolo non abbia saldato un debito. È una sorta di tutela che la legge garantisce al creditore.

Cosa accade se il titolare della vettura non rispetta il fermo amministrativo e continua a circolare su strada pubblica?

In base ad una circolare del Ministero dell’Interno, datata 2019, si era deciso che i veicoli in fermo amministrativo non fossero più sanzionabili se scovati a circolare su strada pubblica.

Tuttavia, una recente sentenza della Corte di Cassazione ha completamente ribaltato l’orientamento.

Attualmente, infatti, il titolare di un veicolo sottoposto a fermo, che viene fermato dagli organi di Polizia Stradale, deve essere sanzionato con una multa.

La sentenza della Corte di Cassazione

In base di una recente sentenza della Corte di Cassazione, chi circola abusivamente con veicolo sottoposto a fermo amministrativo deve essere punito con una sanzione pecuniaria. Il valore dell’ammenda oscilla tra i 1984 e i 7937 euro.

La regola non riguarda soltanto le auto e le moto, ma anche aeromobili e autoscafi.

Impostazioni privacy