Con l’inflazione che risale e gli assegni pensionistici destinati a scendere, in molti stanno pensando ad un fondo pensione integrativo.
La previdenza complementare è complessa, ed esistono molti fondi pensione diversi a seconda della propria attività lavorativa, o di quello che si vuole ottenere.
I fondi pensione sono un’opzione che in molti valutano per sé stessi, o a volte per i propri figli. In un futuro in cui, secondo l’INPS stessa, le pensioni potrebbero ridursi fino ad arrivare a soli 750 euro al mese anche per chi ha uno stipendio dignitoso, è importante considerare le forme di previdenza complementare per riuscire a integrare l’assegno dello Stato con una rendita fissa, che garantisca un ritiro dal lavoro tranquillo, senza paura di finire sotto la soglia di povertà.
I lavoratori dipendenti sono spesso quelli che hanno meno incentivi ad avviare un fondo pensione per sé stessi. La garanzia di versare i contributi ogni mese in automatico sembrerebbe abbastanza per assicurarsi una pensione dignitosa. Ma di recente un’indagine dell’INPS ha avvisato che la prossima generazione ad andare in pensione, la Generazione X, potrebbe soffrire di assegni molto bassi a causa degli stipendi percepiti in varie parti di una carriera lavorativa spesso discontinua.
Fortunatamente i dipendenti hanno alcune opzioni molto semplici per attivare un fondo pensione. Si tratta dei fondi chiusi, fondi pensione stabiliti durante la contrattazione nazionale, nei quali il dipendente può decidere di investire anche parte o tutto il proprio trattamento di fine rapporto. In questo modo, invece di un’unica cifra ricevuta alla fine del proprio rapporto lavorativo, si può ricevere una rendita una volta raggiunta l’età della pensione.
Questo è il modo più semplice di ricevere una pensione complementare, perché non richiede nessun investimento immediato, e prevede anche la partecipazione parziale del datore di lavoro. Anche nei tipi di fondo pensione che saranno spiegati in seguito è possibile, per i dipendenti, versare il proprio trattamento di fine rapporto. I fondi chiusi rimangono però il sistema più immediato di ottenere una pensione integrativa, proprio grazie alla corsia preferenziale che la contrattazione collettiva crea per i dipendenti che vi prendono parte.
Uscendo dal privilegio di avere un lavoro da dipendente, tutti possono accedere ai cosiddetti fondi aperti. Si tratta di fondi con finalità di previdenza complementare, azionati da banche e società assicurative. Il procedimento in questo caso richiede un investimento, e di conseguenza una piccola parte di rischio. Anche se n
Normalmente i fondi pensione sfruttano il fatto di avere a disposizione un periodo di tempo molto ampio a propria disposizione per far fruttare il capitale investito, per puntare su investimenti a bassa rendita ma sicuri nel tempo.
Esistono poi i PIP, piani pensionistici individuali. Questi strumenti assomigliano ai fondi aperti in quanto chiunque può aderire ad un PIP, come chiunque piò investire in un fondo aperto. La differenza è che i PIP possono essere gestiti sono da agenzie assicurative, e si tratta di contratti di assicurazione sulla vita. Hanno alcuni vantaggi, ma sono normalmente più costosi dei fondi pensione aperti.
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