Stiamo per dire addio alle banche? Ecco che decisione hanno preso dopo il Covid

La maggior parte delle principali banche italiane si era già impegnata in tagli profondi alla propria rete di filiali prima dell’epidemia di coronavirus. 

Ma sotto la crescente pressione per ridurre i costi, un altro abbattimento potrebbe essere imminente. Lo affermano gli esperti del settore.

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La pandemia ha catalizzato le maggiori banche italiane per accelerare la digitalizzazione, una mossa che ridurrà l’importanza della filiale bancaria in un Paese che ha una delle più alte densità di filiali in Europa.

L’Italia bancaria è ancora ampiamente considerata troppo ramificata, con il 40,8% di banche per 100.000 adulti nel 2018, secondo l’FMI.

Ciò si confronta con l’11,10 per 100.000 in Germania e il 34,85 per 100.000 in Francia, mostrano i dati.

Si tratta di un problema strutturale di vecchia data e conseguenza delle leggi sulla liberalizzazione bancaria approvate negli anni ’90 che hanno portato a un’esplosione del numero di filiali bancarie.

A seguito della crisi finanziaria globale, le banche sono state costrette a ripensare le proprie reti.

Ora devono affrontare nuove pressioni sui costi, che potrebbero portare a un’altra ondata di chiusure di filiali.

“La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto negativo sulla redditività delle banche italiane, principalmente a causa dei maggiori costi della qualità degli asset e dei ricavi più deboli. Si registra quindi maggiore pressione per ridurre ulteriormente i costi”, ha affermato in un’intervista.

UniCredit si stava già preparando per ulteriori tagli alle filiali prima della pandemia, confermando a febbraio 2021 che prevedeva di chiudere 450 filiali entro il 2023.

Intesa ha chiuso oltre 1.000 filiali dal 2018 e non esclude ulteriori tagli dato il numero di clienti che sono passati con successo ai canali digitali durante il lockdown.

Il COVID-19 ha accelerato la digitalizzazione bancaria, consentendo un’ulteriore semplificazione delle reti di filiali.

Riteniamo che le grandi banche abbiano maggiore flessibilità per accelerare i loro attuali obiettivi di riduzione, anche se è improbabile che la riduzione continui al lo stesso ritmo che hanno avuto negli ultimi cinque anni”, ha detto Journois.

Sebbene il blocco dell’Italia, iniziato il 9 marzo 2021 e ora in via di estinzione, sia stato severo, molte banche del paese hanno mantenuto un servizio limitato per tutto il tempo.

Sono 3.062 i comuni italiani – che ospitano complessivamente 4 milioni di residenti, il 7% della popolazione italiana – che non hanno più filiali bancarie sul loro territorio.

Lo rileva uno studio del principale sindacato bancario italiano, la Fabi, secondo cui buona parte degli oltre 3mila comuni senza filiali sono piccoli paesi montani e periferici. Pedesina (Sondrio) e Morterone (Lecco), due dei comuni meno popolosi d’Italia, hanno rispettivamente 30 e 34 abitanti e sono i più piccoli nel Paese senza filiali.

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